European projects

Didattica

Comunicare la scienza | Fondazione Eulo

Il Corso è istituito da Fondazione UNIBS in collaborazione con Università degli Studi di Brescia – School of Management and Advanced Education (SMAE) e di Scienza in rete, con il patrocinio dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e con il sostegno di Fondazione ASM.Il corso è indirizzato a sviluppare competenze avanzate nel campo della comunicazione scientifica. L'obiettivo è formare professionisti in grado di comunicare la scienza e le innovazioni tecnologiche a un pubblico vasto e di...

Communicating your research to a non-expert audience. Writing and speaking tools

Speaking about science and scientific research to a non-expert audience can be challenging. This is especially true when you want to communicate your own research, in which you have immersed for months, if not years, and have so far talked about only with interested and competent colleagues. Accurate language selection, careful choice of the most important aspects of the scientific study, and a more nuanced knowledge of the target audience are key elements for a successful communication. Researchers can enter the communication cycle at different points and with different roles. They can address directly the audience, or they can talk about their work to intermediaries, such as science journalists or communication officers. During this eight-hour workshop, participants will engage in different type of communication activities, with simulated oral interviews and a writing exercise. The simulated interviews are intended to guide participants in writing a popular science article about a study carried out by GSSI researchers in their field. The workshop is aimed at scientists with wide-ranging experience, from PhD students to more senior researchers.

Public speaking

I Piani del Nemico: La Scienza delle Previsioni in Tempo di Crisi | Alessandro Vespignani

Calcolare le probabilità, considerare piani B e scenari futuri. È la scienza delle previsioni, quella del “tanto nessuno ci ha mai capito nulla”, ma forse, non è proprio così.

Sul palco di OGR Talks arriva uno dei massimi esperti in materia, Alessandro Vespignani, Direttore del Northeastern Network Science Institute di Boston e Presidente di Fondazione ISI.

Nel Binario 3 delle OGR Torino, presenta I piani del nemico, il suo nuovo libro edito da Rizzoli: tra contagi, mappe e calcoli delle probabilità il direttore del Northeastern Network Science Institute di Boston racconta la sua partita contro il Covid per spiegare come funzionano le predizioni scientifiche.

SPEAKER
Alessandro Vespignani, nato a Roma nel 1965, è uno dei massimi esperti mondiali di modelli epidemiologici e scienza delle previsioni. Laureato in Fisica a Roma, ha lavorato in università e centri di ricerca a Yale, Leida, Trieste, Parigi, Indianapolis e Torino.
Attualmente vive a Boston, dove è professore alla Northeastern University di cui dirige il Network Science Institute ed è Presidente di Fondazione ISI.
Con il suo team di lavoro ha contribuito alla gestione internazionale delle epidemie di Ebola, Sars e Zika. Dal 2020 ha collaborato con l’OMS, il CDC, la Casa Bianca e altre istituzioni nazionali e internazionali nella risposta al Coronavirus.

Risvegliare le nostre difese contro i tumori

L’immunoterapia ha rivoluzionato l’approccio alla cura dei tumori. Si basa sull’idea di stimolare la capacità intrinseca di riconoscimento ed eliminazione delle cellule cancerose da parte del sistema immunitario e di bloccare le cellule immunitarie che il tumore corrompe a suo vantaggio per sostenere la propria crescita. Diverse combinazioni di molecole con azioni sempre più mirate vengono attualmente studiate e testate a livello preclinico e clinico. All’entusiasmo per i primi risultati si accompagnano però nuove sfide: la resistenza di alcuni tipi di tumore all’immunoterapia e l’emergere di effetti collaterali in pazienti trattati per lunghi periodi. Riusciremo ad affrontarle?

Intervengono:
Vincenzo Bronte
Istituto Oncologico Veneto di Padova

Federica Benvenuti
Laboratorio di Immunologia Molecolare, ICGEB Trieste

Modera:
Chiara Sabelli

Quanto è difficile stimare la mortalità in eccesso?

Guardare alla mortalità come misura dell’impatto della pandemia su un paese è certamente riduttivo. Ma anche se ci fermassimo lì, le incertezze e le sfide sono tante. Sono 136 mila le morti attribuite a Covid-19 in Italia tra il 2020 e il 2021, ma non è chiaro quanto sia accurata questa stima. Da una parte c’è il problema di attribuire una causa iniziale ai decessi, dall’altra è importante considerare che l’impatto in termini di mortalità può essere stato anche indiretto, a causa della pressione subita dal servizio sanitario e dagli ospedali in particolare. Per avere un quadro più completo, si stima l’eccesso di mortalità generale in quei due anni, ma farlo non è affatto semplice. Occorre rispondere alla domanda “quante persone sarebbero morte in questi due anni se non ci fosse stata la pandemia?”. Entrano in gioco dinamiche demografiche, sociali, economiche, ambientali e costruire dei modelli per descriverle richiede di fare assunzioni di cui è difficile valutare l’incertezza. Ne discutiamo con un gruppo di ricercatori che si è occupato di queste stime per metterle a confronto, valutarne incertezza e presupposti e anche riflettere su come possano influenzare le strategie di salute pubblica per la gestione delle epidemie nel futuro.

Trieste, Lorenzo Pregliasco presenta i suoi "Benedetti sondaggi" a Scienza e Virgola

Grafici, sondaggi e mappe ci aiutano a orientarci nella complessa realtà in cui viviamo. Il rischio di distorsioni e cattive interpretazioni dei dati, però, è dietro l'angolo. Lorenzo Pregliasco, co-fondatore e direttore di YouTrend, è un analista politico ed esperto di comunicazione. In questa intervista ci racconta del suo nuovo libro, "Benedetti sondaggi", che vuole fornire al lettore una "cassetta degli attrezzi" con cui leggere correttamente le rappresentazioni dei dati.